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Religieuse et Philosophique - Alain Daniélou
Foto: Sarah Eichner

La prospettiva religiosa della Fondazione Alain Daniélou e delle attività di ricerca ad esso relative è ispirata agli aspetti centrali dell’approccio di Alain Daniélou al divino. Nel suo pensiero la religione ha diversi livelli di significato, che indicano la sua rilevanza per la vita degli esseri umani. In primo luogo, essa è legata alla nostra condizione di esseri ‘legati’ o ‘vincolati’ a una fonte di vita che non è la nostra individualità ego-centrata. Secondariamente, fa riferimento alla sfera di manifestazione, intesa come un campo di forze che può essere ricercato ma mai pienamente afferrato dalla ragione umana. Infine, non è soltanto un discorso di cognizione speculazione o credenza, bensì principalmente di percezione. Le teorie e riflessioni sul religioso in Daniélou sono molteplici, ma fondamentalmente esso riguarda la sfida di riuscire a percepire le diverse tonalità e intensità della realtà manifesta, abitualmente chiamata ‘natura’, e di plasmare la propria vita in conformità ad esse.

La prospettiva filosofica della Fondazione Alain Daniélou si inserisce in questa cornice e – in opposizione alla tendenza dominante nelle culture occidentali – è infatti strettamente connessa al religioso, poiché non si possono imporre né restrizioni né limiti al tentativo umano di comprendere la posizione dell’uomo nel cosmo, la sua funzione e il suo destino. Secondo Daniélou la drastica separazione della scienza dalla mitologia o della filosofia dalla religione, così com’è compiuta nel mondo occidentale secolarizzato, non ha alcun senso perché tutte queste prospettive cercano risposte entro i confini della comprensione umana. Nella tradizione classica indiana erano tutte efficacemente combinate, portando così a risultati pregevoli, quali una drastica riduzione dei principi dogmatici e una ragguardevole possibilità di sviluppare un cammino di libertà interiore.