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RABINDRANATH TAGORE

RABINDRANATH TAGORE Centenary of the Nobel Prize (1913-2013)Il 28 novembre 2013, Prithwindra Mukherjee, etno-musicologo e poeta indiano, ha coordinato l’evento commemorativo del centenario del premio Nobel di Rabindranath Tagore, che ha avuto luogo presso l’Ambasciata indiana di Parigi, in collaborazione con la Fondazione Alain Daniélou.
L’evento prevedeva una lettura di poesie e canzoni, un concerto e a seguire uno spettacolo di danza indiana.
Qui segue l’articolo scritto da Prithwindra Mukherjee per la Newsletter della Fondazione Alain Daniélou Indialogues # 3 – Marzo 2014.

ʻPer circa un decennio dopo la sua istituzione, il Premio Nobel è stato un privilegio esclusivo degli autori europei -in particolare tedeschi. La scelta di premiare Tagore, un cittadino poco conosciuto del British Raj, rappresentò una svolta decisiva che la letteratura occidentale politicamente orientata, decise di perseguire alle soglie della Prima Guerra Mondiale 1914-1918: la fine delle tensioni, per esempio, con l’uscita di Guglielmo II; il messaggio di speranza che traspare dalle pagine del Gitanjali di Tagore (che i giovani europei come Jean Guéhenno, conobbero tra le trincee). Un centinaio di anni dopo il contributo nato dallo sforzo congiunto di uomini come W. B. Yeats o André Gide, ho voluto aiutare i lettori occidentali a riscoprire Tagore: ancorché il Gitanjali rappresenti solo un brevissimo periodo del lungo percorso creativo di Tagore, ho scelto 108 di queste poesie e canzoni (ne ha composte più di duemila!) ripercorrendo la nascita del suo genio poetico, ricco nella sua complessità di stati d’animo, ove sempre predominano l’amore e il sentimento per gli uomini (e anche le donne!); Oltre al suo aspetto profetico più noto, ho voluto esaltarne la figura di poeta mondiale, che amava la vita con riservata passione. Avendo praticato il, bengalese, mia lingua madre, sin dall’infanzia, con la stessa attenzione che nutro per il francese e l’inglese, ho scelto di celebrare la bellezza intrinseca a queste poesie e canzoni con l’edizione di una antologia trilingue, A Shade Sharp, a Shade Flat, che possa fungere come triplo riferimento.
Con l’aiuto di artisti professionisti- francesi ed indiani- ho voluto commemorare il centenario con testi recitati, cantati e danzati. La Fondazione Alain Daniélou ha sponsorizzato questo evento eccezionale in cui Oriente e Occidente si incontrano all’Ambasciata dell’India di Parigi.ʼ